Io non piango

Io non piango mai e mai vorrei farlo perché non mi piace; non mi piace non avere controllo sulle mie emozioni e sul mio corpo, non è un qualcosa che accetto.
Non sempre lo vedo come un gesto liberatorio, semmai lo associo più ad un qualche tipo di segnale che io stesso mi sto dando che qualcosa non va, che non tutto è stabile e che dovrei tornare in posizione eretta per proseguire.

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Io non piango e non c’entra nulla il patriarcato, quello che da anni qualcuno pensa di aver inculcato nelle testa della gente. Non sempre c’è un complotto dietro e -per favore- lasciate stare le emozioni, l’emotività personale della gente con questioni populiste e qualunquiste che non fanno altro che inquinare e appiattire argomenti che hanno ancora un pò di magia, di anima.

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Se non ho voglia di piangere, che io sia in pubblico o da solo, è una semplice questione caratteriale, un qualcosa che mi appartiene da sempre e che ho nutrito negli anni, giorno dopo giorno, con me stesso.
Non mi piace ed il fatto che quando poi accade, mi sale un mal di testa che mi stende, mi tordisce e non mi fa stare bene è solo un’incentivo ad evitare di farlo accadere ed a collegarlo a qualcosa di positivo.

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Eppure il tempo è ladro di emozioni, di presenze, di affetti e questo ha fatto sì che pian piano le crepe iniziassero ad apparire sul mio volto che ha cominciato a rigarsi di qualcosa che conoscevo poco, che ho sempre e solo visto come una terza parte; quel personaggio fuori campo che osserva da lontano in silenzio.

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Inizia dallo stomaco, per poi passare ai muscoli, fino ad arrivare nella testa. E’ il percorso che l’emozione fa, prima che poi esploda incontrollata, mettendomi in difficoltà ed anche in imbarazzo.
Che io stia a casa a guardare i cartoni animati -oh sì, loro proprio mi stimolano più di ogni altra cosa- oppure a parlare con un conoscente; da qualche tempo a questa parte avviene in queste modalità e mi incazzo con me stesso perché non so dare una spiegazione a tutto ciò e mi domando che cosa mi stia accadendo, cosa si è smosso in me.

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Io non piango o almeno un tempo era così e dall’imperscrutabile figura che apparivo, ora mi sembro come quelle donnine nelle vie del rosso della passione di Amsterdam: sotto i riflettori di tutti i passanti che se solo avessero interesse a posare i loro occhi su di me, gli basterebbe poco per vedere la mia nudità esposta.

io non piango