Quello che sono

Quello che sono: un sognatore in equilibrio sul filo della razionalità.
Sono quello che ancora crede che un colpo di fulmine possa diventare il film che hai guardato la sera prima. Che l’amore è bello anche quando è un pò sporco e che il litigarello fa rima solo se poi a fare la pace si è in due.

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Quello che sono non riesco a cambiarlo e magari nemmeno non lo voglio, perché essere strano mi piace come mi piace trovare le stranezze negli altri; quelle fragilità che rendono unico l’ordinario e risvegliano in te la parte che tieni nascosta, quella che conservi come il vestito buono per le occasioni speciali.

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Sono quello che al “per sempre” ha sempre risposto “presente!” ma si è ben visto dallo svendersi, dal lasciare che un desiderio pilotasse il proprio cuore senza soppesare persone e situazioni.
Quello che di volare non ha mai smesso di tentare, aggrappandosi alla paura di farlo ma non a quello di cadere.

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Sono io, la persona che all’amore ha dato e preso, in un valzer un pò goffo tra passi scordinati e piedi acciaccati ma con gli occhi ed il sorriso di chi ti trasporta in un mondo di stelle e precipizi che ti fanno sobbalzare l’animo e rompono gli schemi.
L’ingenuo stronzo credulone che mostra il fianco sapendo che sarà colpito e, nonostante questo, lascia fare perché a credere nelle sensazioni è cosa da molti ma a seguirle e perseguirle è più da pazzi.
Già, un pazzo.

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Quello che anche se cade e ricade rimane convinto che “due cuori ed una capanna” è un privilegio ormai andatosi a consumare, che solo pochi sanno davvero apprezzare. E che anzi, bastarebbe davvero già solo mettere in sintosia due cuori per poter essere felice e grati.
Dove il proprio intorno è solo un contorno a corredo della portata principale che siamo noi -o così dovrebbe essere- una costante nel tempo da cui partire per costruire qualcosa, ancora e ancora.

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Sono io, quello che sogna ad occhi aperti perché la vita è un’immenso show in cui la manovra di scelta è limitata al proprio essere ed i sogni sono l’unico motore motivante a dirmi ancora che ha un senso andare avanti, a scoprire un futuro incerto ed oscuro che ho voglia di conoscere passo dopo passo, senza spoiler o programmazione.