Ogni volta che chiudo gli occhi, ti vedo

Ogni volta che chiudo gli occhi, ti vedo, ci sei ma non sei lì e questa cosa mi destabilizza perché arriva improvvisamente, senza avvisare.
Basta che per un momento lascio andare la mia mente che subito si perde nel catturare un momento del passato, una tua routine, un tuo gesto, qualcosa legato a te.
E’ sufficiente che ci sia del silenzio o che la mente lo crei, dissociandosi per un momento dalla realtà e…puff! Appari come appaiono i fantasmi ed i ricordi che non sanno andare via.

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Ogni volta che chiudo gli occhi, ti cerco e cerco quel disperato bisogno di poterti chiedere un consiglio che in vita non ti ho mai chiesto; di poterti dire quella parola che invece ho tenuto dentro; di condividerti paure e incertezze per far sì che tu potessi dirmi quello che già sapevo ma che volevo sentirlo da te perché non ho mai davvero dato modo di essere un figlio che chiede supporto.

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Ogni volta che chiudo gli occhi, sospiro ed ogni respiro è un macigno che sempre più difficilmente riesco a mandare giù; il più delle volte rimane lì, bloccato, da farmi prendere più volte aria e buttarlo fuori perché dentro lo spazio non c’è più.
Le lacrime ormai vanno da sole, senza controllo, nei momenti che meno vorrei facendomi trovare privo di quella maschera e armatura che sono solito portare ed il cui peso mi aiuta ad alleggerire certi attimi che non vorrei provare.

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Si dice che il tempo curi le ferite ma non le fa dimenticare e quello che sembra più assurdo è che più ne passa e più sembrano aprirsi di nuove ed allargare quelle che già erano presenti.
Tracce di cicatrici nemmeno a parlarne ma di rivoli di sangue, quanti ne volete.
Sospiro anche adesso perché se scrivere da una parte aiuta a liberarsi del peso dei pensieri che ristagnano nella testa, dall’altra è dura dovertici confrontare man mano che le parole escono fino a comporre frasi e concetti.

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Quando le luci si spengono e la testa posa sul cuscino, è lì che tutto torna a galla, tutto si rimescola in un reflusso di pensieri che affogano i canali respiratori della mente.
Tra buio e silenzio c’è solo un nero pieno che ti presenta il conto, con te che appari, a ricordarmi che non ci sei più e che la voglia è più grande ora rispetto a tutte le decadi che abbiamo passato insieme.

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Dove i dubbi e le incertezze sono più forti che mai e prendono il sopravvento anche su decisioni banali che da sempre ho saputo gestire senza problemi.
Dove qualsiasi film, qualsiasi scena, qualunque richiamo alla figura paterna fa scattare fiumi di lacrime e singhiozzi che nemmeno i pozzi più antichi hanno mai potuto vedere.
In cui un bambino un pò troppo cresciuto chiede solo di poter avere quel tempo che brutalmente gli è stato strappato d’improvviso per rimettere a posto i pezzi del puzzle della sua vita e proseguire a testa alta senza inciampare ripetutamente.

chiudo gli occhi