• Un groviglio di pensieri

    Quando si lascia passare troppo tempo, nella testa, si forma un groviglio di pensieri.E’ come un ammasso di cose sconclusionate in cui non riesci a capire quale capo combacia con la propria fine.Il classico momento di quando metti la mano in tasca o nella borsa per prendere le cuffie e, tirandole fuori, peschi letteralmente altre mille cose ritrovandoti così in mano una massa informe di cose che tra loro non c’azzeccano nulla e -ovviamente- non ti resta che sbrogliare la matassa per riuscire a prendere quel che cercavi inizialmente. […] Spesso la svogliatezza, la stanchezza sono più grandi del voler raggiungere l’obiettivo; oppure è la pazienza che termina prima e…

  • L’esigenza di tornare a scrivere

    L’esigenza di tornare a scrivere è un sentimento che esula da tutti quelli che siamo abituati a conoscere. Non risponde alle classiche domande esistenziali “Chi siamo?” “Dove siamo?” “Perché siamo vivi?”. E’ un qualcosa che nasce dal nostro più profondo inconscio e si nutre di tutte le altre cose che influenzano le nostre giornate, che siano ore, minuti o anche semplici secondi. […] L’esigenza di tornare a scrivere non la puoi gestire né lasciare lì in silenzio perché finisce per aggrapparsi a te, come un’ombra il cui peso si fa sentire, spingendoti -a volte anche costringendoti- a darle retta, fermarti e lasciarle libero sfogo. […] Non importa di cosa tu…

  • Sono semplicemente stanco

    Sono stanco di tutto. Sono stanco di dare, di dovere, di fare, di essere e di non essere. Sono stanco di tante cose, sia di quelle che ho che di quelle che non ho. Sono sfinito, sfatto, svogliato, svuotato. Sospiro, respiro, senza forze e privo di energie. Vado avanti perché devo, perché me lo devo, perché ho un’insensato senso del dovere verso gli impegni che prendo e verso le persone, anche se queste non me lo hanno chiesto. […] Sono pieno, stracolmo di pensieri che non riesco a tenere e che devo buttare via per far un pò di spazio, per dare aria, per darmi dell’aria nuova, buona, pulita. Le…

  • Amiamo la libertà, vorremmo saper volare

    Amiamo la libertà, vorremmo saper volare per sentire il vento che ci scompiglia cuore e capelli. Ci facciamo del male, inventiamo scuse, vorremmo essere speciali dentro un mondo pieno di normalità. Nell’eterna ricerca e rincorsa di essere accettati senza ammetterlo di volerlo e con la finzione di accettare ciò che siamo. Continuiamo a farci del male così come a sbagliare. Vorremmo vivere la vita di qualcun altro, avere i sogni di chi non riusciamo a smettere di sognare. […] Sogniamo ad occhi aperti e desideriamo che tutto finisca senza pensare se quella che stiamo vivendo sia realtà o un gigantesco Show. Amiamo il mare, lo inneggiamo nella sua grandezza e…

  • La nostra testa come un enorme calderone

    Immagino la nostra testa come fosse un enorme calderone, di quelli grossi, neri e bombati che si vedevano nei film anni ‘80, in cui una vecchia strega era intenta a mescolare al suo interno una qualche pozione magica. Quella pozione sono i nostri pensieri, che vengono arricchiti da altri ingredienti, a formare così altri nuovi pensieri. Mescola che ti rimescola, ogni tanto il mestolo tira su un può di quell’intruglio per essere assaggiato. […] È così che pesco le parole da dire, i pensieri da esprimere, gli aneddoti da raccontare: con casualità e improvvisazione. E mentre lo scrivo è come se lo assaggiassi, ne assaporassi il gusto e decidessi in…

  • Il bilancio di un anno

    Siamo arrivati a quel momento, quello in cui tentiamo di fare ammenda per ciò che è stato e che abbiamo fatto; quello in cui cerchiamo di tirare le somme, in cui le illusioni prendono piede così come i falsi propositi che hanno meno coraggio dei pensieri che non tiriamo fuori e lasciamo dentro anche nell’ultimo momento dell’anno, ossia quello del bilancio. […] Siamo arrivati in quel momento dove tutto il rumore si trasforma in silenzio e diamo spazio a sorrisi amari, ai rimpianti, ai sospiri, a tutti quei “avrei potuto” oppure ai “farò”. Non c’è niente di più falso e meschino dei propositi per il nuovo anno e delle promesse…

  • Quante volte

    Quante volte abbiamo iniziato qualcosa per poi fermarci, interrompendo quel fiume che tutti siamo e teniamo dentro? Quante volte ci siamo detti “Ora basta! Chiudo tutto e ricomincio.” e invece poi non abbiamo fatto niente, prendendo in giro gli altri ma soprattutto noi stessi con parole e azioni sterili e prive di radici forti tali da sprofondare in un terreno fertile, in attesa solo di essere utilizzato? Quante volte abbiamo pianto in un angolo a parte, nel letto, per strada, chiusi in macchina o al lavoro per qualcosa che non riuscivamo a gestire, a far andare come volevamo o che in realtà non eravamo pronti e/o abbastanza forti da farlo…

  • Chissà cosa stai facendo adesso

    Faccio parte di quella generazione che per cercare una persona, la chiamava, a casa; che con quel gesto era sicuro al 97% avrebbe prima dovuto parlare coi suoi genitori, cercando di fare una buona impressione in una presentazione letta solo nei libri delle buone maniere. “La prima impressione è quella che conta” mi ripetevo ogni volta che dovevo presentarmi come amico/conoscente/fidanzato, di fronte a persone che conoscevo per la prima volta. (tranquilli, non sono mai stato bravo coi buoni propositi) […] Una sensazione che molti oggi non potranno più provare era quell’ansia, dopo aver composto il numero, che passava tra gli squilli a vuoto e la prima risposta. Il cuore…

  • Viaggiare solo

    Viaggiare da solo. Solo viaggiare. Proprio come queste parole, viaggiare porta con sè molteplici significati: viaggiare da solo, viaggiare solo con sè stesso, solamente viaggiare perché si deve. La prima volta che viaggiai da solo fu quasi un obbligo, una necessità impostami dal mio io; sentivo dentro di me l’impellenza di allontanarmi, di staccare tutto, da tutto. Avevo una voglia di rilassarmi che se non fossi partito in quell’esatto momento e per un tempo tale da permettermi di ricaricare, che penso avrei poi fatto scelte più sbagliate di quelle che ho comunque fatto, nei tempi che furono. […] Per me viaggiare è scoprire, imparare, mettersi alla prova, arricchirsi e crescere.…

  • Quella volta in spiaggia

    Non ricordo bene che età avessi ma ero abbastanza piccolo, non arrivavo a otto o dieci anni, questo è sicuro. Era il primo periodo in cui iniziai a frequentare la chiesa e l’oratorio, la mia parrocchia -al tempo- d’estate organizzava attività oratoriali in spiaggia e ti ritrovavi nelle spiagge libere del litorale romano una miriade di bambini e veli con gonne bianche che svolazzavano in ogni dove alla vana ricerca di un qualche ordine. Da sempre (e anche tutt’ora) sono stato un tipetto che non voleva stare sotto a cose o persone che non gli fossero a genio. Dicevo -dico- sempre la mia, anche se non richiesto, anche se non…