Oggi scrivo a mano
Oggi scrivo a mano, è da un pò che non lo faccio e mi ricorda i tempi in cui si lasciavano i pensieri nel diaro, dentro lo zaino o banalmente nella tasca di un cappotto.
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Oggi scrivo anche per ricordarmi come si fa.
Per vedere se la mia calligrafia è cambiata, se ancora sbaglio ed ho bisogno di cancellare e correggere.
La mano che scorre da sinistra verso destra, con il taglio che va a coprire le lettere appena rilasciate, inchiostrandosi tutta -ah, la maledizione dei mancini!
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Ricordo ancora le varie fasi emozionali di quando scrivevo a mano: il momento in cui mi decidevo a farlo -perché anche decidersi non è un passo facile, bisogna avere determinazione di iniziare e finire in un colpo solo; il momento in cui terminavi e quel pizzino di carta lo dovevi andare a consegnare; l’istante in cui andavi e decidevi sul momento la strategia per consegnarlo, se di persona oppure in un posto dove si era certi che sarebbe stato trovato.
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C’era tanta incertezza prima, sia negli esiti che negli avvenimenti.
Far capitare le cose non era affatto banale e se davvero c’era una coincidenza, era solo merito del destino. Lo stesso destino che decideva se far perdere nei meandri di chissà quale libro mai aperto, l’emozione più importante di quella fase della propria vita.
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Poi c’era anche il momento del matto, quello in cui dicevi “O la và o la spacca!” e puntualmente ti gettavi col pensiero negativo appollaiato sulla tua schiena, che si ingobbiva sempre di più.
L’andare sotto casa sua, il darsi “una punta” ed avere quello che molti potrebbero definire il “falò del di confronto”.
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Le mani che tremavano, i cuori che esplodevano anche solo nell’incrociare lo sguardo dell’altro.
Dio che bello e che bello poter ancora vivere queste emozioni nonostante di giri, quel numero lì davanti, ne ha visti alcuni.
C’era un rispetto ed una cura delle emozioni che oggi sembra si sia tutto troppo semplificato, ridicolizzando e riducendo certi intermezzi che erano l’essenza di quella vita.
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Il fuoco brucia, arde ma consuma anche. Il fuoco però può essere ravvivato con ostinazione e perseveranza o lasciarlo soffocare, privandolo dell’ossigeno.
Oggi scrivo a mano perché perseveranza ed ostinazione sono alcune delle facce di un Gemelli che sorride negli occhi di chi lo ama.
