• E’ già passato un anno

    La forza di un genitore non ha eguali. Saputa la notizia ho iniziato a ripetermi che non dovevo piangere, che dovevo essere quello impassibile, quello forte; quello che arrivava e doveva diventare il sostegno, quello che alleggeriva l’attimo, che con distacco ma solerte rispetto contemplava quel corpo. “Piangi adesso che non c’è nessuno” mi son detto mentre mi dirigevo verso la macchina; “piangi ora che così ti sfoghi e dopo andrà meglio” continuavo a ripetermi nel mentre che guidavo e nella testa scorrevano già ricordi, attimi che la riguardavano. Dovevo essere preparato perché lo so che mia madre -rispetto a mio padre- è molto più emotiva e si sarebbe lasciata…